Per l’attività di formazione presso enti pubblici non ho una tariffa fissa, dunque tendo ad adattarmi a quelle che sono le tariffe in uso presso i singoli enti. So infatti che a seconda del tipo di ente, del tipo di intervento formativo, del tipo di progetto (ministeriale, europeo, etc.) in cui si inserisce la docenza, esistono delle tariffe predeterminate a cui bisogna attenersi. Spesso la mia partecipazione come docente in un’iniziativa di formazione è subordinata a una selezione attraverso bando pubblico; non ho nessun problema con questa modalità, ma ammetto che non mi è sempre facile gestire tutta la “burocrazia” richiesta dai vari enti. Quindi apprezzo molto quando i responsabili di queste iniziative riescono a venirmi incontro indicandomi specificamente quali sono gli adempimenti da perfezionare (e la relativa modulistica) affinché io possa partecipare efficacemente alla selezione pubblica.
Nel caso si trattasse di formazione presso enti privati (aziende, fondazioni, etc.) in cui invece non sussistono particolari vincoli tariffari, la mia tariffa è compresa tra i 90 e i 150 euro euro all’ora a seconda della complessità dell’intervento richiesto, del numero di partecipanti, della necessità di preparare materiali specifici, della richiesta di predisporre e somministrare un test finale, e altre variabili.
Per gli incarichi di docenza e formazione posso emettere una normale fattura, poiché tali attività rientrano a pieno titolo in quelle previste dalla mia professione di avvocato.
Per ogni docenza o partecipazione a convegno, chiedo che mi venga inviata una breve lettera di incarico in cui vengano riassunti anche sommariamente i termini della collaborazione, compresi i tempi e le modalità per il versamento del rimborso spese e dell’eventuale compenso. (NB: per me questo passaggio è molto importante perché permette a entrambe le parti di avere chiari gli accordi e lavorare più serenamente).